Recensito da Donato Zoppo
La potenza della musica e della fantasia
Jacinto Miguel Corral è una sorta di Mike Oldfield argentino: polistrumentista di lusso, ha confezionato l’ambizioso “Fantasia en concerto”, un interessante disco di rock sinfonico tipicamente sudamericano, edito dall’attiva Viajero Inmovil.E’ un interessante concept-album, ispirato ad un uomo che viveva in mare, isolato dalla società del suo tempo per il suo carattere idealista. Un giorno arriverà a terra e scoprirà un concerto, quello della sua vita… Un disco dedicato alla potenza della musica e della fantasia, ad un uomo che sogna e soffre. Come per i dischi di Steve Mc Cabe (Elegant Simplicity) e del francese Jean-Pascal Boffo, i solchi del cd scorrono con piacere: da aperture pompose e sostenute (“L’over”) ad incalzanti melodie (“Antique song”), fino al rock romantico di “Intimo”. Tra i singoli brani ci sono distinti “Passages”, cioè brevi strumentali di raccordo, tra folk, rock, musica da camera e sinfonie. Peccato per la programmazione ritmica, che penalizza l’album. Ricordiamo anche che Corral ha inserito anche estratti della sua “Fantasia Orchestrale in Do maggiore”.“Geomelodysong” è un marcato pop sinfonico, “Relmu Tromen” un episodio evocativo e impalpabile; in “Desir de libertè” entrano molti ospiti e la musica si fa più minacciosa, oscura, un vigoroso art rock che si eleva dal resto dei brani. “White mind” è un momento drammatico, con possenti archi e il solismo gilmouriano di Corral. Nel trittico di brani finale si evidenzia una certa enfasi e grandeur: synths e la calda chitarra di Jacinto, in coda l’unico brano cantato (“Quien eres tu”), un commiato di grande intensità per un messaggio universale, quello della ricerca interiore.La condizione di one man-band nel rock progressivo ha portato raramente a dei capolavori. Molto spesso le idee, magari vincenti e lodevoli, non vengono sviluppate in modo adeguato. E’ proprio il caso di Hyacintus, che realizza un disco piacevole ma non così bello come vorremmo.
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